Dal 2026, salvo gli ultimi passaggi tecnici, in Italia sarà possibile ottenere il certificato di malattia non solo in presenza, ma anche tramite televisita, restando comodamente a casa.
Si tratta di una vera rivoluzione nel rapporto tra cittadini, sanità e mondo del lavoro, introdotta dalla Legge 182/2025, che equipara per la prima volta il certificato di malattia telematico rilasciato a distanza a quello ottenuto dopo una visita tradizionale.
L’obiettivo è semplificare l’accesso alle cure, ridurre gli spostamenti inutili e garantire ai lavoratori un servizio più rapido ed efficiente senza rinunciare alla qualità clinica.
Tuttavia, la piena operatività dipenderà dall’accordo Stato–Regioni, che definirà nel dettaglio modalità, strumenti e limiti.
Il cronoprogramma della svolta: dal 2026 si cambia
La Legge 182/2025 è entrata in vigore il 18 dicembre 2025. Tuttavia, l’operatività effettiva di questa procedura è legata a passaggi tecnici cruciali: la sua applicazione pratica, che includerà la possibilità di emettere il certificato di malattia INPS tramite televisita, è prevista a partire dal 2026.
Attenzione: Il requisito fondamentale per l’effettiva operatività è la definizione di un Accordo Stato-Regioni. Questo accordo stabilirà i paletti:
- Modalità operative: come deve essere condotta la televisita per essere considerata valida.
- Casi d’uso specifici: quali patologie o condizioni potranno beneficiare di questa modalità a distanza.
- Strumenti abilitati: le piattaforme tecnologiche che potranno essere utilizzate per garantire sicurezza e validità legale.
La piena digitalizzazione del processo mira a semplificare l’iter sia per il lavoratore che per il medico, mantenendo al contempo l’accuratezza diagnostica e la validità legale del documento.
Certificato di malattia con televisita: cosa prevede la legge 182/2025
La Legge 182/2025 introduce un principio chiaro:
La certificazione di malattia rilasciata tramite televisita ha la stessa validità del certificato emesso dopo una visita in presenza.
La norma entrerà formalmente in vigore il 18 dicembre 2025, ma la possibilità concreta di richiedere un certificato di malattia online scatterà solo una volta completato l’accordo tra Stato e Regioni. Questo accordo stabilirà:
- quali patologie e situazioni possono essere certificate a distanza;
- quali strumenti digitali saranno autorizzati (piattaforme, sistemi di identificazione, cartelle cliniche elettroniche);
- requisiti di sicurezza, tracciabilità e privacy;
- eventuali limiti per i casi che richiedono necessariamente una visita fisica.
Perché questa riforma è considerata una svolta
Il nuovo sistema modernizza il modello di medicina territoriale e si allinea a quanto già avviene in molti Paesi europei.
I principali vantaggi attesi:
1. Riduzione degli spostamenti inutili
Chi è malato non sarà più costretto a muoversi per ottenere un certificato di malattia INPS, evitando disagi, rischi e costi.
2. Maggiore rapidità nell’ottenere il certificato
Grazie alla televisita, il medico può confermare la condizione clinica e inviare il certificato di malattia telematico direttamente all’INPS in pochi minuti.
3. Miglior efficienza sanitaria
Le visite in presenza verranno riservate ai casi che ne hanno realmente bisogno, riducendo tempi di attesa e carico sugli ambulatori.
4. Più accessibilità per fragili, anziani e persone non autosufficienti
La certificazione a distanza si rivela particolarmente utile per chi ha difficoltà motorie o vive in zone con scarsa disponibilità di medici.
Come funzionerà il certificato di malattia tramite televisita

In attesa dell’accordo Stato–Regioni, lo scenario operativo più probabile sarà questo:
1. Prenotazione della televisita
Il cittadino potrà richiedere una televisita tramite:
- piattaforme regionali di sanità digitale,
- medici di base abilitati,
- servizi sanitari convenzionati.
2. Identificazione e video-consulto
Il paziente dovrà identificarsi tramite:
- SPID / CIE,
- o sistemi di riconoscimento certificati.
Durante la televisita il medico valuterà:
- sintomi,
- stato generale,
- eventuali esami disponibili,
- storia clinica.
3. Rilascio del certificato di malattia telematico
Se le condizioni lo permettono, il medico potrà:
- compilare il certificato elettronico,
- inviarlo direttamente all’INPS,
- comunicare al paziente il numero di protocollo.
4. Comunicazione al datore di lavoro
Come già oggi, il dipendente non dovrà consegnare nulla: il datore di lavoro visualizzerà il certificato sul portale INPS tramite codice identificativo.
Quando NON sarà possibile ottenere il certificato di malattia online
Ci saranno situazioni in cui la visita tradizionale rimarrà obbligatoria.
A titolo esemplificativo:
- sintomi che richiedono valutazione fisica (auscultazione, palpazione, misurazioni strumentali);
- condizioni potenzialmente gravi o con rischio evolutivo rapido;
- incidenti o infortuni sul lavoro che richiedono referti medici strutturati;
- necessità di certificazioni diverse dal certificato di malattia INPS (es. idoneità sportiva, certificazioni medico-legali).
Certificato di malattia telematico: cosa rimane invariato
Anche con la televisita:
- il certificato sarà inviato all’INPS in forma elettronica;
- il lavoratore riceverà il numero di certificato da comunicare, se necessario;
- le visite fiscali resteranno possibili e imprevedibili;
- la responsabilità clinica rimarrà in capo al medico certificatore.
Quali strumenti digitali saranno autorizzati?
Il quadro sarà definito dall’accordo Stato–Regioni, ma la riforma indica alcuni requisiti:
- piattaforme sanitarie sicure e certificate;
- crittografia end-to-end per la videochiamata;
- integrazione con il Fascicolo Sanitario Elettronico;
- tracciabilità delle operazioni;
- sistemi di identificazione forti (SPID, CIE, CNS).
È possibile che vengano accreditate piattaforme regionali e strumenti già utilizzati durante l’emergenza sanitaria.
Cosa cambia con il certificato di malattia online per lavoratori e aziende
Per i lavoratori
- maggiore comodità e zero spostamenti;
- certificato più veloce;
- riduzione del rischio di aggravamento uscendo da casa malati.
Per le aziende
- maggiore tracciabilità;
- riduzione delle assenze dovute a code o spostamenti;
- possibilità di verificare immediatamente lo stato del certificato tramite portale INPS.
Per i medici
Ottimizzazione dei tempi, possibilità di assistere più pazienti e migliorare l’efficienza della gestione dei certificati di malattia.
Per il sistema sanitario
Riduzione del carico sugli ambulatori e sui pronto soccorso per casistiche non urgenti, spinta alla sanità digitale e alla telemedicina.
Per approfondire:
- Normativa e aggiornamenti INPS: https://www.inps.it
- Fascicolo Sanitario Elettronico: https://www.fascicolosanitario.gov.it
- Ministero della Salute – Telemedicina
FAQ essenziali sul certificato di malattia con televisita
No, la Legge 182/2025 è in vigore dal 18 dicembre 2025, ma l’operatività effettiva della televisita ai fini della certificazione è legata a un Accordo tra Stato e Regioni. Salvo passaggi tecnici, la piena applicazione è attesa dal 2026.
No. La televisita deve essere condotta tramite piattaforme che garantiscano il rispetto della privacy, l’identificazione certa del paziente e standard di sicurezza sanitaria, come stabilito dall’Accordo Stato-Regioni. Una semplice videochiamata generica o un messaggio WhatsApp non saranno sufficienti.
No. La possibilità di ricorrere alla televisita dipende dalla natura della patologia. Sarà il medico a valutare se lo stato di salute del paziente possa essere accertato a distanza o se sia indispensabile una visita in presenza, in base ai protocolli definiti.
Assolutamente no. Una volta che l’Accordo Stato-Regioni sarà operativo, il certificato di malattia telematico emesso a seguito di televisita avrà lo stesso valore legale e probatorio di un certificato rilasciato in presenza.
Il certificato di malattia potrà essere emesso a seguito di televisita dai medici di medicina generale, dai pediatri di libera scelta o dai medici delle strutture sanitarie che rientrano nelle convenzioni del Servizio Sanitario Nazionale, nel rispetto delle disposizioni dell’INPS.
Finché l’Accordo Stato-Regioni non sarà pienamente operativo e le strutture non saranno adeguate, si continuerà a seguire la procedura tradizionale (visita in presenza o certificazione della guardia medica). La transizione sarà graduale.
No. La modalità di emissione del certificato di malattia non influenza l’obbligo di reperibilità per la visita fiscale INPS. Le fasce orarie (attualmente 10-12 e 17-19) restano invariate.
La Legge 182/2025 introduce una modifica di carattere generale alla modalità di certificazione sanitaria, che si applica sia ai lavoratori del settore privato che a quelli del settore pubblico, in quanto il destinatario finale del certificato di malattia telematico è l’INPS.
Sì. La legge 182/2025 equipara la certificazione rilasciata a distanza a quella in presenza.
Molto probabilmente sì: l’identificazione digitale sarà uno dei requisiti obbligatori.
No. Per situazioni che richiedono un esame fisico, sarà comunque necessaria la visita in presenza.
Dipenderà dai servizi che le Regioni renderanno disponibili (guardia medica digitale, ambulatori telematici, ecc.).
Se effettuato tramite il medico di base potrebbe essere gratuito; per servizi privati, potrebbe esserci un costo stabilito dalla struttura.